venerdì 22 maggio 2009

CONSIGLIO COMUNALE DISTURBATO DALL'ANTIRAZZISMO

Giovedì 21 maggio ore 21.00, consiglio comunale varesino. Una serata come tante altre in comune, finché il consigliere Ghiringhelli non comunica all’assemblea la sua impossibilità ad attuare il suo compito, in quanto afferma: “non sono sereno di svolgere la mia funzione di consigliere”. Ma come può essere? Qual è la causa di tale malessere? Una quindicina di persone tra il pubblico, vestite con magliette recitanti lo slogan: “IO NON SONO RAZZISTA, IO NON FACCIO LA RONDA, IO NON SONO PADANO”. Quando, a fronte della richiesta del consigliere Ghiringhelli di allontanare tali persone, il suo collega Zappoli fa notare che la mancanza di motivazione di tale provvedimento, i toni si alzano: “Le magliette se le devono mettere in quel posto” “Sono nuove forme di pubblicità non pagata”: di tale spessore politico le affermazioni, ma diciamo pure urla, del sempre più civile Ghiringhelli, che arriva a porre analogie tra il pubblico e le veline (vedi foto: magari son loro). Dopo qualche minuto di pausa in cui il consiglio voto l’ordine del giorno, l’impossibilità morale del consigliere Ghiringhelli a svolgere la sua funzione porta ad un altro confronto sulla legittimità della presenza di un pubblico così destabilizzante. Ciò porta ad una sospensione del consiglio nella quale i capigruppo hanno stabilito che la presenza di tali magliette e più che legittima in sede di un consiglio comunale. Al termine della sospensione il presidente del consiglio comunale, Morello, invita il gruppo a lasciare l’aula, affermando però che nessun motivo potrebbe obbligarli a farlo.
Ma dopo l’esposizione dei fatti, un paio di dubbi mi assalgono: cosa avrà potuto turbare a tal punto il consigliere Ghiringhelli? Non credo possa essere la frase “io non sono padano” perché, se non sbaglio, la Padania non è una regione: non la trovo nell’elenco dell’articolo 131 della nostra costituzione! Nell’affermazione “io non faccio al ronda” penso non ci siano motivi di disturbo: personalmente ho problemi ad una gamba, Filippo mi dice che non ha tempo, altri forse non hanno semplicemente voglia; ma aiutati (oppure scusati) dal fatto che le ronde non sonancora nate e che quindi anche i più intenzionati non possono farle, penso che non si possa contestare la verità dell’enunciato della maglietta. Da ciò si deduce che il consigliere era turbato dalla frase “io non sono razzista” e onestamente ci spiace, anche perché vorrebbe dire che Ghiringhelli non sarebbe sereno di svolgere la sua funzione se gli capitasse per caso tra le mani l’articolo 3 della costituzione, il quale prevede l’abolizione delle distinzioni di razza. E proprio quest’articolo mi pone il secondo e ultimo dubbio, la cui risposta spero qualcuno saprà darmi: ma la libertà d’opinione politica sono solo parole che leggo su di un libro, o sé uno dei principi fondamentali della nostra nazione???


http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=141940

6 commenti:

  1. io non sono razzista,non faccio le ronde eppure sono padano.vi sembra strano?forse perchè vivete e pensate per luoghi comuni,senza ragionare sul tutto.I cittadini hanno il dovere di denunciare l'illegalità.Certo l'italia è il paese dell'omertà,dove nessuno sa e nessuno vede.Quindi va bene che IL CLANDESTINO ovvero colui che è nel territorio nazionale senza permesso,quindi fuorilegge,possa tranquillamente farsi curare negli ospedali italiani e avere i diritti normali.Oppure è corretto che un parco venga chiuso di notte perchè spacciatori, sbandati ecc non permettono ai cittadini di passeggiare tranquillamente.Vedo la vostra foto.Siete gente adulta e mi stupisco di vedere come vi fate usare per ideologia.Ma poi se penso all'italia che la vostra generazione mi ha consegnato, io ho 25 anni,lo capisco perfettamente.Quello che siamo oggi lo dobbiamo a quello che abbiamo fatto ieri.Quindi voi siete i primi responsabili.l'ipocrisia della vostra maglietta..beh è sconcertante.Sinceramente la fiducia nel paese Italia giorno dopo giorno si avvicna allo zero.Vi ringrazio

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  2. o mamma... boh, io sono padana, farei anche le ronde e non sono razzista... non avete fatto di tutta l'erba un fascio, almeno un pò...?

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  3. é il decreto sulla sicurezza che é un'anomalia e tutto quello che ne segue:si stanno respingendo sulle coste libiche persone che forse avrebbero diritto all'asilo perché provenienti da zone di guerra..li si manda invece incontro alla morte certa nei lager libici..e poi l'innalzamento sino a 200 euro per il rinnovo dei permessi di soggiorno (gente con regolare permesso non clandestini) l'obbligo di denuncia da parte dei medici per un clandestino che si fa curare quando il diritto alla salute é un diritto universale..era già stato profeticamente anticipato 30 anni fa che ci sarebbe stata un'immigrazione di massa verso i paesi occidentali..siamo stati noi a non prepararci adeguatamente e a non intraprendere la strada dell'integrazione controllata come é successo in altri paesi... ma in un paese dove esistono 80 parlamentari o condannati o inquisiti (per non parlare di Silvio) non si può pretendere la legalità dagli stranieri

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  4. Io sono padana e non sono razzista. Mi sento un po' offesa dalla vostra affermazione. Il fatto di essere padani e leghisti non significa essere razzisti. Ritengo che la vostra maglietta offenda un popolo che non ha nulla a che vedere con i razzisti e penso che i primi ad essere razzisti (siete voi a dirlo, IO NON SONO PADANO) siate proprio voi. Non tutti i padani sono razzisti o si avvicinano alla lega perchè sono razzisti. Non mi sembra giusto essere disprezzati in questo modo. Annalisa.

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  5. Mi sembra a mio parere, che ci sia un errore di fondo per chi interpreta il significato della maglietta come il voler definire di tutta un'erba un fascio: le frasi io non sono razzista, io non faccio le ronde, io non sono padano, in termini grammaticali sono indipendenti l'una dall'altra. Così non sarebbe se la frase sulla maglietta fosse: io non sono razzista (quindi) io non faccio le ronde (quindi) io non sono padano. In questo caso essendo consecutive potrebbero essere tacciate di pregiudizio. Poi non capisco in tutta sincerità come ci si possa sentire offesi da tali affermazioni. In primo luogo decrivono il pensiero di chi le indossa e non di chi vi è escluso; non c'è alcuna scritta offensiva. Se persone che si definiscono "padane" si sentono offese probabilmente sono prese dal complesso della territorialità, là dove un individuo che non si sente di appartenere ad uno status di cittadinanza regionale, peraltro non riconosciuto ufficialmente da nessuno stato al mondo, diventa "offensivo" se nega la propria appartenenza a questa "cittadinanza" virtuale sul territorio da essi stessi definito.

    saluti a tutti, padani e non,

    l'inquilino del pianeta terra
    Massimiliano

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  6. Qualcuno riesce a darmi una definizione di padano?
    Il grana, salvo contraffazioni, è sicuramente padano; c'è la pianura padana. Ma chi sono i padani. Chiederei ai leghisti/padani una definizione (pseudo)giuridica al fine di risolvere il mio caso: io, figlio di migranti siciliani, ma nato a Varese e vissuto un po' in Sicilia, un po' a Varese, un po' in Africa, un po' in Irlanda, posso essere considerato padano?Sono sicuro di una cosa però: sono italiano. E mi sforzo di non essere razzista, sforzo che, obiettivamente, non vedo in molti politici della Lega (vedi Salvini, Borghezio, etc.).
    La Lega, che si vanta di difendere le radici cristiane, dovrebbe sapere che Gesù professava l'amore per il prossimo, ogni prossimo, anche quello che non ci piaceo ci è antipatico.
    E per chi non crede, c'è l'art 3 Cost.
    Per gli ignoranti, invece, non c'è speranza!

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